lunedì 28 aprile 2008

LEANDRO MASCAVELLARI

Pubblichiamo ora due poesie dell'esordiente poeta emiliano speranzosi in una fulgida carriera e nell'apprezzamento dei lettori,mi raccomando COMMENTATE

AMORE INCOMPRESO
Il dolore mi leviga come una pietra alle onde lente ed eterne
Ho assorbito come una spugna tutte le lacrime del dolore d'amor inerme
e ora il grande oceano riprende il pianto
e lo confonde con il male di tutta l'umanità che ha un cuore impiantato
Non c'è nulla di più triste che rendersi conto di non aver più nulla da dire...
perchè non c'è l'altro cuore in ascolto silente per capire...
Io parlo al sole, al vento, alle nubi...mi ascoltano?
è assurdo e tu mi ascolti? è assurdo


ABBANDONO
esco dalla tua vita con la bocca amara e mi rimane il cuore di piombo
e la vita spenta e nell'amarezza del dolore non ho nemmeno il conforto
della tua comprensione della tua bontà...
e mi chiedo a che vale amare.....
Ora leggo in te e soltanto ora mi avvedo con terrore e schianto
che vanamente ho amato, e ancora più vanamente ho amato
e ancora più vanamente ho sofferto
Nelle lunghe ore di attesa o di sofferenza o di alternativa
se continuare ad affrontare il dolore
o morire per non aver la forza di abbandonarti
mi aveva sorretto la certezza di essere qualcosa per te
di essere un lembo della tua anima una parte della tua vita
Ero certo che tu mi ritenessi incapace di basse azioni
che mi sentissi schietto e leale
puro come l'aria del mattino
e che il tuo spirito abbeverasse alla freschezza della mia gioventù
per riprendere vigore per rinnovarsi
Questi anni di intimità lunghi e pur brevi
che hanno avuto pagine d'amore trionfali
piene di sole di tenerezza di gioia indimenticabile
e ore e ore di lacrime che affondavano nel buio tutta la luce trasgressiva
credevo avessero solcato il tuo cuore
credevo fermamente che non potessero essere come l'acqua sul marmo
ma l'espressione migliore di te
E' la delusione pù atroce che io abbia avuto da te e dalla vita:
aver tanto dato quando mi incantavi tra le tue gambe senza aver lasciato nulla
Addolorarsi o recriminare con te è vano
la realtà è questa che il mio cuore ascolta l'abbandono

martedì 22 aprile 2008

PULZETTI SUL TIBET

Sul discorso Tibet il poeta abbandona per un attimo l'amore per ciò che nel suo cuore rappresenta la repubblica cinese per abbracciare i consueti scenari di rivoluzione.Egli predica la libertà di un popolo sottomesso e non esita a schierarsi...purtroppo ciò ha creato non poco scompiglio in un paese dove egli rappresenta l'odierna cultura italiana.
Sinceramente speriamo che il messaggio del maestro arrivi per intero anche se sfidare la censura sarà dura anche per uno come il Pulzetti.Rimaniamo in attesa delgli sviluppi anche se dai media locali arrivano notizie poco incoraggianti